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Tributo a David Fury


Nelle ultime tre settimane mi sono fatto fuori la quinta stagione di 24 e sono al settimo episodio della settima stagione; per chi non lo sapesse si tratta di un innovativo telefilm d'azione in tempo reale, ovvero composto da 24 episodi ognuno dei quali racconta un'ora della giornata del protagonista, Jack Bauer (Kiefer Sutherland) . La prima stagione è per me una delle migliori stagioni in assoluto (e quando dico in assoluto non intendo dire tra le stagioni di 24, ma tra le stagioni di qualunque telefilm dello stesso genere), come ho trovato altrettanto valida la seconda; meno interessante la terza e assolutamente noiosa la quarta (non vedevo l'ora che finisse).
La quinta stagione ha riacquistato il vecchio charme: tensione a mai finire, colpi di scena inaspettati, e, intrecci degni del migliore sceneggiatore. Ah, ma aspetta, forse c'è davvero un ottimo sceneggiatore? Eh sì, perché la quinta stagione segna l'ingresso come produttore (di tutta la stagione) e scrittore (di alcuni episodi) di David Fury, genio indiscusso (da me) di alcuni dei migliori episodi della stagione iniziale di Lost (tra cui il primo Locke-centric), nonché produttore di una delle migliori serie televisive mai realizzate (ovviamente parlo di Angel) e scrittore di splendidi episodi di Buffy (chi clicca il link verrà bannato dal mio blog per indignazione). La sesta stagione di 24 ha ancor più un'impronta Furyiana per la presenza di intrecci familiari degni della terza stagione di Angel. Ah, ma se ben ricordate, proprio la terza stagione di Angel sembrava essere stata molto influenzata da 24: l'intero arco narrato nei 22 episodi si svolgeva in periodo di poche settimane e molti episodi erano narrati quasi in tempo reale (la fine di un episodio coincideva con l'inizio del successivo).
Non so che altro dire se non: grazie David per questi momenti di grande televisione. Adesso aspettiamo solo che il tuo amico Joss ci mostri la sua casa delle bambole...

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