È giunta l'ora di unire le forze e cooperare: questa è la decisione a cui sono giunte le teste pensanti di KDE e Gnome, dopo settimane di discussioni e flame in mailing list. "La decisione è stata dura" - ha dichiarato Aaron Seigo - "ma continuare a disperdere le forze dei nostri programmatori per fornire continuamente due implementazioni diverse della stessa cosa non aveva senso". Date quindi il benvenuto a Kome, incrocio tra KDE e Gnome, un po' come avvenne quando Mandrake si fuse con Connectiva dando luogo a Mandriva.
La strada da percorrere, però, è ancora lunga e in salita: le differenze tra i due Desktop Environment sono tante e le scelte da fare dure, anche se pare che ci sia la buona volontà di fare dei sacrifici pur di ottenere il giusto punto di incontro, per "ottenere il Desktop perfetto", secondo le parole di Manuel de Icaza. Il matrimonio, però, potrebbe non durare a lungo: sembra, infatti, che proprio de Icaza non voglia rinunciare a una delle sue visioni: scrivere Kome interamente in Mono.
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